Maugham William Somerset - 1908 - Il mago by Maugham WIlliam Somerset

autore:Maugham WIlliam Somerset [Maugham William Somerset]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Classics, Letteratura e narrativa, Classici
ISBN: 9788854111011
Google: yMbmPQAACAAJ
editore: Newton Compton
pubblicato: 2008-11-14T23:00:00+00:00

Mercoledì era il compleanno di Arthur, ed egli la invitò a pranzo da sola.

«Ci tratteremo bene, e crepi l'avarizia» disse.

Avevano convenuto di pranzare in un ristorante alla moda sull'altra riva della Senna. Egli venne a prenderla poco dopo le sette. Margaret si era abbigliata con cura quasi eccessiva. In piedi nel centro della stanza, aspettava l'arrivo di Arthur, e si riguardava spesso allo specchio. Susie pensava che non era stata mai così bella.

«Sai che sei veramente affascinante?» osservò.

«Non capisco cosa sia avvenuto in te di recente, ma c'è una profondità nei tuoi occhi che è del tutto nuova. Ti dà un'aria di mistero infinitamente attraente.»

Conscia dell'amore di Susie per Arthur, si domandò se la sua amica non soffrisse ancora di più paragonando la propria faccia comune alla radiosa bellezza che le stava dinanzi. Venne Arthur, e Margaret non si mosse. Egli si arrestò sulla soglia per ammirarla. I loro occhi s'incontrarono. Il cuore gli batteva forte, ma al tempo stesso egli era in preda a un riverente stupore. Era una fortuna troppo grande per lui al solo pensiero che quell'inestimabile tesoro sarebbe stato suo. Avrebbe potuto inginocchiarsi e adorarla come una divinità dell'antica Grecia. Per lui anche gli occhi di Margaret erano cambiati. Avevano acquistato un'ardente passionalità che lo turbava e l'incantava. Sembrava che la bella giovinetta si fosse già mutata in una bella donna. Un sorriso enigmatico si formò sulle labbra di Margaret.

«Soddisfatto?» chiese.

Arthur le si avvicinò e Margaret gli pose le mani sulle spalle.

«Sei profumata» disse lui.

Era sorpreso, perché non aveva mai usato profumo. Era un profumo tenue ma pungente che egli non conosceva. Gli rammentava vagamente quegli odori che popolavano i ricordi della sua infanzia in Oriente. Era remoto e strano, e conferiva a Margaret un nuovo conturbante fascino. C'era stato sempre un che di freddo nella sua bellezza statuaria, ma questo arricchimento accentuava in certo modo la sua femminilità. Arthur mosse le labbra e il suo viso scarno impallidì di languore. La sua emozione era tanto profonda che diventava quasi dolorosa. Era perplesso, perché gli occhi di Margaret avevano un'espressione che non vi aveva mai scorto prima.

«Perché non mi baci?» fece lei.

Non vide Susie, ma seppe che un lampo di pena attraversò il suo volto. Allora trasse Arthur a sé. Le mani di lui cominciarono a tremare. Non aveva mai osato esprimere la passione che lo consumava, e quando la baciava, lo faceva con un ritegno quasi fraterno. Ora le loro labbra si unirono. Dimentico della presenza di Susie egli serrò le braccia intorno a Margaret. Non l'aveva mai baciato così, e ciò che provò fu una prova intollerabile. Le labbra di Margaret erano un fuoco vivo dal quale egli non riusciva a staccarsi. Scordò tutto. Tutta la sua forza, il suo controllo lo abbandonarono. Gli balenò il pensiero che sarebbe morto volentieri in un momento come questo. Il piacere era così intenso che a stento poté trattenere un grido. Finalmente la voce di Susie lo riportò alla realtà.

«Fareste meglio ad andarvene al vostro ristorante invece di comportarvi come due perfetti idioti.

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